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NOTIZIA

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QUANDO IL DIAVOLO CI METTE LA CODA (… DELLO SPINONE)

03/11/2009

Questa volta il diavolo è la politica … ed usa la coda dei cani come strumento politico. C’è infatti chi capitalizza le emozioni della pubblica opinione per fare demagogia ai danni dei cinofili e sostiene che il taglio della coda è maltrattamento da fare oggetto di sanzioni penali da 3 a 15 mesi di galera e da 3.000 a 18.000 Euro di multa. Il diavolo ovviamente si guarda bene dal dire che il taglio della coda, praticato da un veterinario entro il terzo o il quarto giorno di vita (cioè quando il cucciolo non ha ancora sviluppato l’apparto sensoriale che provoca il dolore) è fatto proprio per evitare successivi interventi chirurgici in età adulta – questi sì estremamente dolorosi – per ovviare alle ulcerazioni che il cane si produce sbattendo la lunga e grossa coda che la sua razza prevede. E proprio per questo lo standard di quelle razze contempla il taglio della coda!. Si dà il caso che in Svezia, cioè uno dei Paesi che ha per primo accettato la proibizione del taglio della coda, si stia facendo marcia indietro proprio per le accertate sofferenze che patiscono i cani di certe razze allorché viene lasciato loro la coda integra. Nel mondo ci sono oltre 400 razze, tutte diverse fra loro, che vanno dal piccolo Bassotto all’enorme Alano. Com’è possibile emettere disposizioni generali indifferenziate che riguardano tutti i cani … come se fossero tutti eguali?. Il cane che oggi conosciamo è unicamente il frutto della selezione che ha per l’appunto creato animali diversissimi fra loro (ed i meticci non sono frutto della natura, bensì solo il frutto dell’incuria di chi ha lasciato incrociare senza controllo cani di diverse razze!). Esistono quindi cani piccoli e cani grandi, cani a pelo raso e cani a pelo lungo, cani con coda sottile e corta ed altri con coda lunga e grossa, che proprio per questo da sempre viene amputata nei primissimi giorni di vita per evitare che – se lasciata integra – si ferisca sbattendo per lo scodinzolamento e provochi così dolore. Fra le differenze nelle razze, ci sono anche comportamenti sostanzialmente diversi: non a caso le razze a coda integra sono tendenzialmente quelle che meno utilizzano lo scodinzolare come mezzo per “fare le feste”. Noi l’abbiamo quotidianamente sotto gli occhi: i cani a coda integra sono meno “scodinzolatori” di uno Spinone o di un Bracco, o quantomeno scodinzolano in modo meno esuberante. Tutte queste differenze dovrebbero essere oggi azzerate dalle cervellotiche invenzioni di chi – animato da spirito animalista, ma digiuno di cinofilia – vuole proibire il taglio delle code, senza per un istante guardarsi attorno e constatare che dove il provvedimento è stato a suo tempo adottato, le razze interessate hanno visto il crollo delle iscrizioni ed in pratica la distruzione di un patrimonio zootecnico di enorme ricchezza zootecnica e culturale. Lo Spinone ed il Bracco italiano, patrimonio di tutti gli italiani, saranno sicuramente le prime vittime immolate sull’altare di questa politica che ci è nemica! Inseriamo nell’allegato PDF una esaustiva relazione della nostra Vicepresidente Avv. Maria Grazia Poli. Il Presidente del Cisp Marco Lozza ---------------------------------------------- ATTENZIONE: E' IMPORTANTE FAR SENTIRE LA NOSTRA VOCE IN MODO FORTE E CIVILE SUFFRAGATA PERALTRO DA ARGOMENTAZIONI TECNICO SCIENTIFICHE CHE HANNO PERMESSO IL RECEPIMENTO DELLE DEROGHE IN PAESI QUALI LA FRANCIA, LA SPAGNA, LA GERMANIA..... SI INVITANO PERCIO' TUTTI I SOCI E I SIMPATIZZANTI A VOLER INVIARE UNA NOTA A MEZZO E-MAIL UTILIZZANDO IL TESTO CONTENUTO NELLO STESSO ALLEGATO, ALL'INDIRIZZO DELL'ONOREVOLE GIULIA BONGIORNO ( bongiorno_g@camera.it ) IN QUANTO RELATORICE DI TALE DISEGNO DI LEGGE PRESENTATO IL 28/10/2009 ALLE COMMISSIONI.


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